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venerdì 10 maggio 2013

TECNICHE DI AUTODIFESA 2.0 (riveduto e corretto)

In un precedente post, tra le possibili situazioni di emergenza in cui possiamo incorrere nella nostra vita, avevo riportato quella relativa ad un'aggressione. Oggi approfondirò questo argomento. 

Ho letto e studiato molto sull'autodifesa, avendo subìto due rapine con coltello nel negozio in cui lavoro ed essendo scampato ad un tentativo di aggressione in strada (grazie al fatto di essere a mia volta armato di coltello). Detto questo ho capito una cosa importante: per quanto uno sia preparato dal punto di vista fisico, non può sapere come reagirà ad un'aggressione finché non ne subisce una reale...pochi, parlando di autodifesa, considerano seriamente l'aspetto psicologico che invece è fondamentale: il meccanismo del "combatti o fuggi" con cui il nostro corpo si prepara ad affrontare una situazione di pericolo. La paura che si manifesta di fronte ad un pericolo immediato porta al rilascio di adrenalina che causa tra l'altro aumento della frequenza cardiaca (palpitazioni), affanno (difficoltà di respirazione), sudorazione, vertigini, nausea, confusione mentale, stordimento, distorsione delle percezioni.
La prima volta che sono stato rapinato ero impreparato allo shock ed ho potuto fare ben poco a parte cercare di memorizzare più particolari possibili sull'aggressore per agevolare il lavoro delle forze dell'ordine.

Questa è la cosa più giusta da fare se un aggressore armato punta solo al nostro portafoglio o cellulare.  

Quindi se incappiamo nella spiacevole situazione di venire rapinati, prima di arrivare ad uno scontro fisico violento dall'esito incerto per noi, dovremo valutare l'opportunità di dare al rapinatore quello che vuole, specialmente se ha un'arma da fuoco e se con noi ci sono altre persone che potremmo mettere in pericolo. Rischiare la propria vita contro un aggressore armato non ha senso a meno che non abbiamo anche noi un'arma pari o superiore alla sua. 
Detto questo, svanito l'effetto "novità" (sgradevole), è subentrata la determinazione a non permettere più che la cosa si ripetesse. Le altre due volte infatti ho reagito prontamente, spiazzando il mio aggressore (per mia fortuna armato solo di coltello, contro un'arma da fuoco non avrei potuto fare niente). Ora come deterrente sotto il bancone del negozio tengo un robusto e pesante tubo di ferro zincato lungo 60 cm, e in tasca porto sempre un bastone telescopico che ha anche la funzione di torcia (così ho un giustificato motivo per portarmi appresso il gingillo). Non so quanto questo reggerebbe in un tribunale italiano ma a questo ci si pensa dopo.
Premetto che d'ora in avanti parlerò di una situazione del tipo "la nostra incolumità contro quella del nostro aggressore", ovvero ci stiamo difendendo come extrema ratio, ultima risorsa, perché non ci è stata lasciata altra scelta.  Questo significa che, avendone la possibilità o il tempo, avremo prima cercato di richiedere aiuto o di scappare.

Infatti dovremo sempre cercare fino all'ultimo di evitare lo scontro fisico, specialmente se noi siamo disarmati mentre il nostro avversario è armato con bastone, coltello o pistola.

Se invece anche noi disponiamo di un'arma adeguata allo scopo possiamo almeno sperare nell'effetto deterrente della stessa.

Non sempre però sarà possibile evitare lo scontro, specialmente se abbiamo a che fare con individui alterati, ubriachi o sotto l'effetto di droghe, perciò, escludendo sempre che non ci stiano minacciando con un'arma, dovremo cercare di neutralizzare il nostro avversario prima che lo faccia lui. Neutralizzare significa metterlo in condizione di non nuocerci più, almeno per il tempo necessario ad allontanarci e chiedere l'intervento delle forze dell'ordine. In tutto questo si sarà già scatenato il meccanismo di "combatti o fuggi", perciò non ci sarà facile pensare a come meglio agire. 

In un discorso serio sull'autodifesa il controllo emotivo della paura e della propria aggressività sono secondo me al primo posto. 

Senza di essi tutto il resto rimane pura teoria. Al secondo posto c'è la conoscenza dei punti anatomici in cui bisogna colpire un aggressore con tutta la forza e aggressività latente di cui disponiamo (a volte con la forza della disperazione): occhi, naso, trachea, inguine, reni, ginocchio (lateralmente), tibia sono quelli più facilmente individuabili. Naturalmente il nostro avversario non si lascerà colpire facilmente e cercherà a sua volta di colpirci. 

La cosa più importante da fare sarà quindi imparare ad assumere una posizione di difesa valida come quella del jeet kune do. 

In questo modo limiteremo i danni. A questo punto dobbiamo pensare a contrattaccare per cercare di neutralizzare il nostro aggressore.
Una combinazione veloce e aggressiva di colpi in diversi punti "vitali" é più efficace che un singolo colpo che da al nostro aggressore la possibilità di colpirci a sua volta. 
Come dicevo ho studiato molto sull'autodifesa, in particolare ho studiato le tecniche di difesa istintive che secondo me sono quelle più adatte all'individuo medio (uomo o donna) perché si basano su movimenti dettati dal puro istinto di sopravvivenza, senza mosse studiate a tavolino in estenuanti e ripetitivi allenamenti che oltretutto spesso sono molto distanti dalle situazioni reali.
L'uomo infatti, fin dalla sua comparsa sulla terra, si è scontrato sia con animali a cui dava la caccia o che lo attaccavano, sia con i suoi simili. Inutile negarlo, l'uomo è aggressivo per natura, quindi, a meno che non pratichiamo arti marziali da diversi anni, la cosa migliore è lasciare fare ai nostri istinti primordiali, cioè a quei riflessi incondizionati che ci hanno trasmesso i nostri progenitori. Per esempio non ci serve un addestramento particolare per sapere che se diamo una ginocchiata ai genitali del nostro aggressore gli procureremo un grosso danno ed un intenso dolore. Ora la ginocchiata all'inguine è una buona base di partenza ma, oltre a presupporre un contatto troppo ravvicinato che non sempre cercheremo, non è facile da portare e spesso non é neanche sufficiente. Colpirlo più volte di seguito e violentemente in tre o quattro "punti vitali" invece aumenterà di molto le nostre probabilità. 

VELOCITA' - AGGRESSIVITA' - EFFETTO SORPRESA
Dobbiamo spiazzare il nostro avversario con la nostra aggressività e con la nostra velocità di reazione. Questo vuol dire essere come lui? No, io dico che, in un caso di estrema necessità, dobbiamo essere peggiori di lui se vogliamo vincere. 

Esempio pratico: se il nostro aggressore (armato o no di coltello) si avvicina a meno di un metro cercheremo innanzitutto di aggirarlo e di schivare il pugno o la stoccata (non cerchiamo di afferrare il coltello ma spostiamo il suo braccio per guadagnare un secondo prezioso per colpirlo forte!!!). Poi, ma in unico movimento con la finta, cerchiamo di colpirlo o comunque di fargli perdere l'equilibrio sferrandogli un calcio laterale al ginocchio. La gamba è più forte e più lunga delle braccia perciò ci permette di dare colpi più "cattivi" e da una certa distanza di sicurezza (ovviamente questa distanza aumenta con l'altezza). Con un calcio potente e ben piazzato potremo facilmente spezzare la tibia o danneggiare seriamente l'articolazione del ginocchio del nostro attaccante, specialmente se usiamo scarpe un pò pesanti (io per esempio mi trovo molto bene con le S.W.A.T. EVO GTX®  della CRISPI ma qualunque scarponcino dalla suola un pò pesante va bene).



N.B.: sferrare un calcio teso ai genitali è più problematico perché il nostro aggressore potrebbe afferrarci facilmente la gamba, mentre difficilmente riuscirà ad afferrarla se miriamo alla tibia o al ginocchio (dovrebbe piegarsi molto per riuscirci).

 Se il nostro aggressore cerca di spingerci, atteggiamento tipico di un individuo prepotente che ci sottovaluta, useremo il calcio per allontanarlo, farlo cadere e/o rompergli la tibia o la rotula, o, in alternativa, punteremo alla sua gola, in  particolare al punto dove si trova il pomo d'adamo. Un colpo  diretto al pomo d'adamo (e quindi alla trachea), con il pugno leggermente aperto, la mano aperta, col taglio della mano (perpendicolare alla trachea) o col gomito, se portato in modo preciso e con sufficiente forza, è un colpo micidiale che, ostacolando in modo pesante la respirazione, può causare perdita di coscienza temporanea e può portare addirittura alla morte per soffoccamento. Per rendervi conto provate a mettere due dita nella piccola cavità alla base della gola, proprio sotto il pomo d'adamo, e comprimete leggermente. Vi verrà subito un accesso di tosse, un riflesso condizionato che il nostro organismo mette in atto per liberare la trachea. Se una leggera compressione vi fa questo effetto immaginate che danno può causare un pugno o un colpo di taglio in questa zona così esposta e delicata. Questi colpi possono essere doppiati con colpi diretti ad altri punti accessibili e molto vulnerabili come il naso e gli occhi. Non c'è bisogno che vi spieghi cosa succede se con un pugno o una gomitata riuscite a distruggere il setto nasale del vostro avversario. Il sangue gli inonderà il naso e la bocca impedendogli di respirare e facendolo desistere definitivamente dall'attaccarvi. Gli occhi sono una delle parti più esposte e delicate del corpo umano: un pugno violento sferrato agli occhi causa quasi sempre il distacco della retina. Una ditata negli occhi provoca un tremendo dolore e può letteralmente cavare un occhio. 
Anche lo zigomo è molto delicato. Una combinazione di calcio alla tibia, ginocchiata all'inguine, colpo alla gola, colpo al naso e colpo agli occhi arreccherà al vostro avversario tanti di quei danni, temporanei e permanenti, che sarà molto difficile per voi dimostrare che non eravate voi l'aggressore. Ma se é in gioco la vostra vita o quella dei vostri cari, questo passa in secondo piano.



 Quanto descritto sopra presuppone:

- un certo "effetto sorpresa" perchè se il vostro avversario non vi si butta letteralmente addosso (perchè troppo sicuro di se) o se schiva il vostro primo attacco e si pone in posizione di guardia proteggendosi il volto sarà molto più difficile colpire i suoi punti più vulnerabili (occhi, naso, gola, inguine); in quel caso puntate a distruggergli la tibia e il ginocchio che sono più difficili da proteggere;

- aggressività studiata e volontà di causare un forte danno a chi vi sta aggredendo; in una situazione del genere dovete lasciare a casa il pacifismo e cercare di trasformare la vostra paura in rabbia e determinazione a non farvi sopraffare. Non siete stati voi ad iniziare ma se qualcuno vuole farvi del male senza lasciarvi altra scelta, beh allora tanto peggio per lui, voi lo disintegrate. Potete acquisire questa aggressività temporanea (dovete usarla solo per difendervi) immaginando nella vostra mente la scena di un'ipotetica aggressione, mimando le vostre reazioni ed esercitandovi nei colpi che ho descritto sopra. Se proverete queste azioni un buon numero di volte, condizionerete la vostra mente ed il vostro corpo ad essere pronti ad una lotta corpo a corpo, e le vostre reazioni, nel momento del bisogno, saranno molto più veloci ed efficaci perchè saranno diventate dei riflessi condizionati. 

N.B.: non posso garantirvi che seguendo queste indicazioni uscirete sempre incolumi da un'aggressione, nessuno può farlo, neanche il campione mondiale di una qualunque arte marziale. Io mi limito a dare dei consigli per non essere del tutto sprovveduti di fronte a certi pericoli, augurandovi di non trovarvi mai in situazioni del genere. Se potete fuggite sempre ma se non potete è meglio conoscere qualche trucco.

Ecco alcuni trucchi che possono aiutarvi a difendervi meglio:

-fischietto: tenere in tasca un leggero ed economico fischietto di plastica (senza pallina altrimenti col gelo potrebbe non funzionare) non costa molta fatica considerando quanto possa essere insospettabilmente utile. Ovviamente ci servirà per "fare rumore" con l'obiettivo di spiazzare un malintenzionato e di richiamare l'attenzione di altre persone. In ambiente outdoor invece è molto utile per segnalare la nostra posizione ai nostri compagni se li avessimo persi di vista o per guidare dei soccoritori verso di noi.


(N.B.: i seguenti consigli potrebbero causarvi problemi legali se non usati responsabilmente perciò chi li mette in pratica lo fa a suo rischio e pericolo):

- spray all'ammoniaca: potete tenere in tasca e portare sempre con voi una bottiglietta spray (max 60 ml) contenente una soluzione di ammoniaca commerciale (si trova in farmacia o nel reparto detersivi del supermercato): se spruzzata in viso è un alternativa economica agli spray al pereroncino perchè causa irritazione delle vie respiratorie (non avvicinate mai la soluzione al naso, è molto pericoloso!), arrossamenti, irritazioni, e addirittura anche delle ustioni. L'ammoniaca, diluita in acqua in percentuali inferiori al 10%, costituisce un rimedio contro le orticarie causate da punture di insetto, tocco di meduse o contatto con piante urticanti come l'ortica: ecco un giustificato motivo per portarsi lo spray all'ammoniaca sempre addosso. 





-punteruolo del coltellino svizzero: in caso di assoluta necessità (purtroppo dopo passerete dei guai ma quando qualcuno vi aggredisce questo passa in secondo piano) potreste  impugnare il vostro coltellino svizzero come in figura rendendo così i vostri colpi micidiali (immaginate le ferite che può provocare un punteruolo scagliato con la potenza di un pugno). Contro avversari disarmati la sola vista del punteruolo nella vostra mano stretta a pugno potrebbe risultare sufficiente come deterrente per farli desistere. In alternativa potete usare un mazzo di chiavi o il cellulare tenuto in mano a mò di pugnale. L'idea infatti è quella di difendervi ma senza incorrere in un eccesso di legittima difesa.
   





 



Infine alcuni letture che mi sono state molto utili:


- Bruce Lee, il Tao del Dragone, Piccola biblioteca Oscar Mondadori





Bruce Lee, tecniche segrete di Bruce Lee, vol. 1-4, edizioni mediterranee












Si tratta di splendidi libri fotografici in cui le tecniche vengono descritte principalmente dalle foto di Bruce con i suoi allievi. Consigliatissimo soprattutto il volume 1. 


 - tutti i libri di Andy McNab


Alcuni Link per approfondire:

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